La frutta nell’alimentazione dei Pappagalli

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La frutta nell’alimentazione dei Pappagalli è fondamentale per garantire una dieta bilanciata e nutrizionalmente efficace. La preferenza di un frutto può dipendere da diversi fattori. Gli psittaciformi sono in grado vedere i raggi UV: questa capacità è molto importante perché alcuni frutti e bacche riflettono i raggi UV in base al loro grado di maturazione. La frutta può essere scelta o rifiutata anche per il suo grado di dolcezza, la consistenza oppure in base al tempo di conservazione. La frutta, ricca di zuccheri, dovrebbe rappresentare il 5% circa della razione di un pappagallo e fornita tutti i giorni.

Mela, albicocca, banana, fichi, uva, papaya, ananas, pera, melograno, bacche sono alcuni dei frutti più graditi. L’avocado è tossico per gli uccelli. È importante lavare accuratamente la frutta prima della somministrazione, estrarre tutti i semi delle mele ed eliminare i residui all’interno della gabbia o della voliera giornalmente.

È fondamentale inoltre fornire differenti tipologie di frutta in modo da garantire al pappagallo la possibilità di cambiare gusto e di poter scegliere.

Come convincere un pappagallo ad assaggiare la frutta?

Spesso un pappagallo che riceve solamente una miscela di semi oleosi tende a rifiutare la frutta. La frutta nell’alimentazione dei Pappagalli è fondamentale. Alcuni accorgimenti utili per convertirlo alla frutta sono:

  • Ridurre molto gradualmente la quantità di semi oleosi in modo tale da indirizzare la scelta.
  • Infilzare semi oleosi (girasole per esempio) nella frutta in modo da facilitare il primo assaggio.
  • Tagliare la frutta in piccoli frammenti ed aggiungerli alla mangiatoia dei semi.
  • Attaccare pezzi di frutta al gioco preferito. Nelle voliere posizionare la frutta nella parte superiore (tetto)

L a Papaya

il frutto degli angeli

Definita “frutto degli angeli” da Cristoforo Colombo, la papaya rappresenta uno dei frutti migliori da somministrare ad un pappagallo. Esistono due varietà  principali, hawaiana e messicana. Contiene papaina, un enzima che facilita la digestione delle proteine. Questo enzima è particolarmente concentrato nel frutto acerbo ed è estratto per fare integratori alimentari digestivi. È inoltre molto utile per l’accrescimento degli uccelli, e quindi importante durante l’allevamento a mano dei giovani psittacidi. La somministrazione della polpa della papaia immersa in acqua calda aiuta a regolare il corretto svuotamento dell’ingluvie. L’inclusione nell’alimentazione a mano dei piccoli aiuta a prevenire disturbi digestivi.

papaya fruit
iStock/Jasmina81

Gli enzimi papaina e chimopapaina sono inoltre utili in caso di infiammazione e ustioni. Questo frutto è anche ricco di vitamina C, A, E e K, potassio, calcio, magnesio e fibra. Contiene anche antiossidanti, maggiori con la maturazione del frutto. Ha un potere antinfiammatorio ed è utile in corso malattie cardiovascolari e arteriosclerosi e come rinforzante del sistema immunitario.

IL MELOGRANO

Antiossidante col potere di guarire

L’albero di melograno (Punica granatum), originario dell’Iran e del Subcontinente indiano e membro della famiglia delle Lythraceae di piante, è stato ampiamente utilizzato come rimedio sanitario tradizionale per migliaia di anni. La scorza del frutto e la corteccia del tronco erano utilizzati in caso di diarrea,  dissenteria e parassiti intestinali;  i semi e il succo erano considerati un tonico per cuore, sangue e gola. Il succo di alcune varietà era utilizzato  come collirio per rallentare lo sviluppo della cataratta.

Melograno
iSock/brebca

I melograni contengono naturalmente bassi livelli di zucchero. Negli ultimi anni, la maggior parte del raccolto di melograno nel mondo occidentale è trasformato in succo. I frutti sono classificati come bacche:  crescono fino alle dimensioni di un limone o anche di un pompelmo. In un melograno possono esserci tra 200-1.400 semi al suo interno. Il melograno è considerato un “super cibo” ricco di vitamine, minerali e fitonutrienti; è una fonte importante di vitamine A, C, E e K, potassio, acido folico, ferro e fibre alimentari. Ha tre volte le proprietà antiossidanti di molti altri cibi ricchi di antiossidanti e ha un’abbondanza di polifenoli, come tannini, flavonoidi, antociani, catechine e acido ellagico: sono proprio queste sostanze fitochimiche che potenziano la capacità del melograno di ridurre al minimo gli effetti del danno tissutale e delle patologie.

Mangiare melograni può ridurre la pressione sanguigna sistolica ed il rischio di malattia coronarica. Questa bacca ha anche la capacità di  abbassare il livello di colesterolo cattivo (LDL)  e impedire alle piastrine del sangue di aggregarsi e formare coaguli di sangue.

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