Norvegia in bicicletta lungo la costa occidentale per la salvaguardia della pulcinella di mare in rapido declino.
Diciannove giorni di compagnia costante. Inesorabile, imprevedibile, animata da un’intima rabbia direbbe Maugham, colpisce i momenti di apparente serenità. Compagna silenziosa del viaggio, costantemente alla ricerca del contatto con la pelle. Non esiste sviluppo tecnologico in grado di far fronte alle sue minacce, riesce ad insinuarsi in profondità dopo poche ore d’intimità.
La direzione del tour è nord-ovest, come sempre. Le coste occidentali hanno il fascino d’una donna elegante, severe nei modi, amabili alla vista; intimoriscono e stimolano costantemente il viaggiatore.
Parto da Bergen con un’insolita insicurezza. Non esiste alcun programma, alcuna pianificazione del viaggio. Tre sono le certezze, le pulcinelle di mare alle quali dedico l’intero tour e per le quali ho avviato la vendita della maglietta ufficiale Lunde Tour® 2017 (qui tutte le info del progetto: forthebirds.it); l’aeroporto di partenza, Bergen e di arrivo, Bodø. Una quarta si aggiunge a mia insaputa, la Pioggia norvegese. L’incontro con la pioggia mette a dura prova le mie già scarse capacità termoregolatorie. L’impermeabilità traspirante è una forzata utopia. Il mio unico indumento impermeabile è una giacca leggera, persa tra l’altro durante il percorso. La creatività tutta italiana ha voluto sostituirla inutilmente con componenti della tenda. Alla fine ho rinunciato a proteggermi dalla pioggia.
Si tratta del primo viaggio in assetto bikepacking, minimalista fino in fondo (in profondità, a livello delle articolazioni, ho la sensazione si sia creato un romantico strato di muffa data la quantità di acqua venuta in contatto con quest’area nascosta). Si tratta di una modalità di viaggiare che privilegia il peso alla comodità. Poi sono un ragazzo short, e quindi facilitato nel ridurre i pesi. La Ratta (la mia bici) si comporterà come una vera e propria gravel bike. Lei non ama i tecnicismi.
La mancanza di una pianificazione vera e propria toglie quell’aspetto di agonismo al viaggio. Con questo spirito incontro ed ascolto viaggiatori lungo la terra umida di Norvegia. Sempre con apparente casualità.
Incontro Fabian, pediatra tedesco in aspettativa alle prese con un viaggio di diversi mesi prima di rientrare in terra natia. Con lui trascorro più di metà viaggio dividendo cibo, esperienza e pioggia. Ha borse molto spaziose, in grado di ospitare anche i miei alimenti. Belén, valenciana e l’olandese Tristan, suo compagno di viaggio e di vita incontrato lungo le strade da percorrere in bici. Entrambi hanno deciso di mettersi in cammino dopo anni di lavoro “tradizionale”. Berry, amabile cicloviaggiatrice norvegese che vive col marito in un’incantevole abitazione con vista fiordo e con un’irrefrenabile passione nel condividere tutto, anche gli ambrati finferli raccolti dal marito. L’arcobaleno visto dalla terrazza di casa Berry detiene il record di maestosità, ad oggi.
E poi Antoine, un ciclo viaggiatore surfista francese. Ma quest’incontro merita una chiacchiera più approfondita.
Il suo set up è da viaggiatore nord europeo, quattro borse impermeabili, aranciate al punto giusto da non dimenticarle. Ci scontriamo casualmente lungo una pista ciclabile poco dopo la spiaggia di Unstad, nelle isole Lofoten, regno incontrastato dei surfisti. Quando due ciclo viaggiatori s’incontrano il galateo vuole un saluto, che può diventare chiacchiera, che può diventare condividere dei giorni di viaggio, che può diventare… La pioggia decide che un solo saluto è sufficiente con Antoine. Il francese mi osserva, sorride timidamente, e d’impeto urla il mio nome, più volte. Nella confusione del momento mi fermo e cerco di incontrare nuovamente gli occhi del viaggiatore che conosce il mio nome e non so per quale motivo. All’apertura del viso, senza il casco riconosco Antoine: ci siamo incontrati lo scorso anno in Islanda! Tra lo stupore e l’incredulità decido di abbracciarlo, cosa non comune per me. Prendo il suo contatto. Non svelerò mai le mie future mete cicloturistiche ad Antoine, mai. Incredibile.
E poi altri viaggiatori a piedi, autostoppisti, escursionisti. Tutti con un obiettivo in testa, a tratti poco definibile. Forse il mio tour può riassumersi qui, volti di ragazze, ragazzi, coppie alla ricerca, anche solo di vacanza.
La viabilità in Norvegia non permette una programmazione; i tunnel, quelli al buio, sono un incontro imprescindibile. Alcuni sono percorribili in bicicletta, altri solo con un mezzo a motore, altri si prendono gioco dell’oceano passandoci attraverso. Non esiste una mappa dei tunnel. L’unico tentativo di ordinare la questione è di britannica origine (www.cycletourer.co.uk). Strano che in Norvegia nessuno s’interessi ai tunnel, e ai ciclisti.
La lettura di Ognuno potrebbe di Michele Serra durante il ciclotour dolomitico prima della partenza influenza il mio utilizzo di tecnologia. Cerco di limitare l’utilizzo dell'”egofono” (cellulare) ma il desiderio di rendere la natura immagine è fortissima. Cado in tentazione costantemente. Il libro del viaggio è invece a tema, Il pescivendolo italiano in Norvegia, un leggero ritratto d’una vita lontana da casa vissuta con passione. Il mercato del pesce in Norvegia è un assaggio di vita locale. Strana l’antitesi tra i km0 del pesce offerto e il denaro necessario a gustarlo. Assaporare la zuppa di pesce, lo stoccafisso, il salmone colorato rende più reale il nostro passaggio. Il viaggio permette di aprire le papille gustative, a volte chiuse per giudizio anticipato.
Le uniche ventiquattro ore di sole del tour, mamma Norvegia decide di dedicarle al The Golden Route, ovvero la Strada d’oro. Il giorno delle salite, dell’incontro con il fratello minore dello Stelvio, per numero di tornanti, il sentiero dei Troll, o Trollstigen. Undici insidiosi tornanti aperti da maggio ad ottobre. In vetta si apre un tunnel, questa volta non sotterraneo, un corridoio ecologico che aiuta i volatori di passaggio.
Accanto alla maestosità delle montagne il pensiero corre veloce alle esotiche spiagge che accolgono le fredde acque oceaniche. Haukland beach è probabilmente la più affascinante incontrata casualmente durante la ricerca di un rifugio notturno. Il campeggio libero permette di assaporare meglio la natura. Non è un assaggio veloce trasferito in una foto, è riflessione attiva dinanzi alla sua misteriosità, per minuti che possono potenzialmente aumentare. Ineffabile.
Mille trecento chilometri circa di umidità con la Ratta, vissuti tremendamente sulla strada, quasi interamente asfaltata. Mai completamente solo. LUNDE TOUR – Norvegia in bicicletta termina qui, per ora.
Terra violenta, cittadini in rispetto timoroso. Un altro piccolo assaggio di cultura.
Day 1 (27 luglio)/ volo Milano MPX – Bergen Arport – Bergen 30 km (dettagli garmin)
Day 2 (28 luglio)/ Bergen – Norheimssund 90 km (dettagli garmin)
Day 3 (29 luglio)/ Norheimssund – Voss 90 km (dettagli garmin)
Day 4 (30 luglio) /Voss – Gudvagen – traghetto – Kaupanger 68 km (dettagli garmin + garmin)
Day 5 (31 luglio) /Kaupanger – Vic 106 km (dettagli garmin)
Day 6 (1 agosto)/ Vik – Birkjelo 78km (dettagli garmin)
Day 7 (2 agosto)/Birkjelo – Hellesylt (prima del ferry) 108km (dettagli garmin)
Day 8 (3 agosto)/Hellesylt – ferry – Geiranger- Ørnefjellet – Eidsdal – Trollstigen – Åndalsnes (The Golden Route) 82km (dettagli garmin + garmin)
Day 9 (4 agosto)/Åndalsnes – Molde 51km (dettagli garmin)
Day 10 (5 agosto)/Molde -Atlanterhavsveien – Kristiandsund 90km (dettagli garmin)
Day 11 (6 agosto)/Kristiandsund – Kyrksæterøra 107km (dettagli garmin)
Day 12 (7 agosto) /Kyrksæterøra – Øysand 92km (dettagli garmin)
Day 13 (8 agosto)/Øysand – Trondheim 24km (dettagli garmin)
Day 14 (9 agosto)/ Trondheim – treno – Bodø
Day 15 (10 agosto)/Bodø – ferry – Moskenes (Lofoten) – Flakstad 46km (dettagli garmin)
Day 16 (11 agosto)/ Flakstad – Leknes – Unstad Beach – Alstad 73km (dettagli garmin)
Day 17 (12 agosto)/ Alstad – Unstad Beach – Leknes – Haukland beach 83km (dettagli garmin)
Day 18 (13 agosto)/Haukland beach – Nusfjord – Moskenes 83km (dettagli garmin)
Day 19 (14 agosto) Moskenes – ferry – Bodø
Day 20 (15 agosto) Bodø airport – volo Milano MPX
TANTA VOGLIA DI PEDALARE
BORSE ANTERIORI/ REVELATE DESIGNS Pockets Handlebar Bag L + REVELATE DESIGNS Harness + sacca stagna EXPED waterproof tele compression bag S (per il sacco a pelo) + ORTLIEB dry bag 3l (per la tenda)
FORCELLE/KING KAGE Many Things Cage + SALSA Anything Bag
BORSA POSTERIORE/ ORTLIEB Bikepacking Seat-Pack
BORSA TELAIO/ REVELATE DESIGNS Gas Tank Frame Bag +REVELATE DESIGNS Tangle Frame Bag S
PORTAPACCHI ANTERIORE/ NITTO M12
TENDA/ MSR Hubba Hp solo + MSR Footprint Mutha Hubba HP
MATERASSINO/ SEA TO SUMMIT Ultralight Mat
SACCO A PELO/ SIMOND Macalu 1
CUCINA/ TRANGIA mini alcool + TOAKS titanium bowl 750ml + TRANGIA porta alcool con valvola sicurezza 1000ml
USB CHARGE/ CINQ5 The Plug III chargeur USB +CINQ5 Smart Power Pack II
GPS/ GARMIN Edge Touring Plus
GPS/ SPOT 3
Non cercate di sconfiggere la pioggia: a fine giornata sarete comunque bagnati. Quindi non serve seguire tutti i progressi tecnologici del settore waterproof.
Le piazzole di sosta spesso sono dotate di bagni puliti e funzionali con acqua calda: sono ottime per campeggiare nel rispetto delle regole base del campeggio in aree aperte.
Il sito www.cycletourer.co.uk offre una panoramica degli accessi ai tunnel norvegesi. Fondamentale la presenza di luci e pettorina.
Il sito www.toroddfuglesteg.com offre ottimi spunti di percorsi (non sempre aggiornati sulla presenza di tunnel).
I norvegesi sono tremendamente disponibili ed aperti, anche dal punto di vista automobilistico.
Non esiste la versione waterproof dell’intera Norvegia delle ottime mappe National Geographic.